Buonasera,
mie dolcissimi amatissimi lettori!
Anzitutto, perdonatemi: sia io sia Wendy (che attualmente non è qui con me, ma
vi manda ugualmente questo messaggio) siamo davvero dispiaciute per non avervi
scritto questa settimana, ma purtroppo siamo state travolte dalle peggiori
verifiche di tutti tempi (tra greco, latino, storia e matematica, non ci
abbiamo capito più niente)!!!
Oggi, però, non sono di certo qui per raccontarvi le vicende scolastiche mie e
di Wendy, quanto invece per elogiare fare la recensione di un libro che
mi è piaciuto moltissimo e che non posso credere di aver aspettato tutto questo
tempo a leggere!!!
Signore e signori, ecco a voi…. La mia recensione di Alice in Zombieland!!!
Titolo: Alice in Zombieland
Titolo originale: Alice in Zombieland
Autrice: Gena Showalter
Editore: Harlequin Mondadori
Data di pubblicazione: 6 Giugno 2013
Pagine: 435
Prezzo: 7,50 euro
Trama:
Non
avrò pace finché non avrò rispedito nella tomba tutti i morti che camminano.
Per sempre. Se qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un
momento, sarei scoppiata a ridere. E invece è proprio quello che è accaduto. Un
attimo, un secondo, il tempo di un respiro, e tutto ciò che amavo è sparito. Mi
chiamo Alice Bell, e la notte del mio sedicesimo compleanno ho perso la madre
che adoravo, la mia sorellina e il padre che non ho mai capito finché non è
stato troppo tardi. Quella notte ho scoperto che lui aveva ragione: i mostri
esistono veramente. Gli zombie mi hanno portato via tutto. E adesso non mi
resta che la vendetta... Per realizzare i suoi propositi, Alice dovrà imparare
a combattere contro i non-morti e fidarsi del peggiore dei cattivi ragazzi
della scuola, Cole Holland. Ma lui nasconde dei segreti. E quei segreti potrebbero
rivelarsi persino più pericolosi degli zombie.
Recensione
Se
qualcuno mi avesse detto che la mia vita sarebbe cambiata in un momento sarei
scoppiata a ridere. Dalla beatitudine alla tragedia, dall’innocenza alla
rovina?
Ma per favore.
E invece è andata proprio così. Un attimo, un secondo, il tempo di un respiro,
e tutto ciò che conoscevo e amavo è sparito.
Il mio nome è Alice Bell.
Seppur
svolta in tempo infinitamente breve eppure addirittura troppo lungo, leggere Alice in Zombieland è senz’altro una
delle migliori azioni che io potessi fare per proseguire nel modo migliore questo
2014.
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cover del secondo
della serie |
Okay, ragazzi, forse è vero che quando leggo il nome di Gena Showalter in
copertina penso “questo libro è perfetto” ancor prima di leggere le prime righe
o addirittura la trama, ma… Alice in
Zombieland è davvero, davvero perfetto.
Per
qualche motivo, ogni volta che cercavo di leggere questo libro si presentava
sempre qualche inconveniente e siccome questo è solo il primo capitolo di una
serie, altri libri (Insurgent di
Veronica Roth, per fare un esempio che renda l’idea) hanno avuto la precedenza.
Ma questo è pur sempre un gioiellino firmato Showalter ed alloggiava su uno dei
miei scaffali dal giorno della sua uscita in versione cartacea, in Giugno.
Ieri, dopo un tempo decisamente troppo lungo, i pianeti si sono detti
favorevoli, allineandosi, ed io ho
finalmente potuto immergermi nel –
magnifico
– mondo di Alice Bell e ne
sono riemersa solo una volta letta l’ultima parola, e a dire il vero nemmeno
allora ne ero fuori del tutto. Infatti ho
passato tutto il giorno a blaterare di zombie, di Cole, di Cole, di Cole, di
Cole, di Cole, di Alice, di Cole e del loro incantevole e spaventoso mondo.
Zombie,
Passione, Morte, distruzione, amore, mistero e tanta, tanta azione sono gli
ingredienti base di quest’ultimo capolavoro di un’autrice che con incredibile
maestria e uno stile che di certo non verrà dimenticato tanto in fretta ha dato
vita ad un mondo da cui vorrei fuggire e in cui bramo vivere al tempo stesso.
Mischiando
rosso, blu e un pizzico di bianco nel viola brillante e al tempo stesso
incredibilmente cupo degli occhi di Cole, Gena
Showalter dipinge su di una tela così finemente intrecciata che il dipinto non
è completamente chiaro fino a che non è stata data l’ultima pennellata; e forse
neanche allora.
Ci sono visioni e passioni, gelosie e bramosie, zombie che scompaiono e morti
che riappaiono, spie e doppiogiochisti… insomma, tanto che ad un certo
punto perfino il lettore più attento, cedendo al fascino persuasivo della voce
ingannevole e confusionaria dell’autrice, non ci capisce più niente e attende
con ansia il verdetto finale.
Ma non perdiamoci in chiacchiere, mi sono già dilungata fin troppo (Non è
vero!) parlando dell’incredibile talento della Showalter, mi sembra arrivato il
momento di parlare di come quest’ultimo abbia influenzato la storia.
Per
Alice Bell il tempo delle coccole della mamme e del nascondino con la sorella è
finito; e non solo perché una madre e una sorella non le ha più, ma perché il
giorno in cui ha perso la sua famiglia ha coinciso con il giorno in cui ha
scoperto la verità sul mondo in cui vive e sulle creature che lo popolano.
Suo
padre glielo aveva detto, fin da quando erano bambine a lei e alla sorella è
sempre stato ripetuto che lasciare la casa dopo una certa ora era
incredibilmente rischioso perché là fuori c’è il male e loro non sanno come
dominarlo. Eppure
Alice non ci ha mai
creduto, non ha mai creduto a questo presunto male di cui parlava suo padre,
non ha mai creduto agli zombie; ma siccome lei non è andata incontro alla
verità è stata la verità ad incontrare lei e ora Ali non può più eluderla
perché ci sono il ricordo agghiacciante ed indimenticabile di un omicidio ed
una nuova stramba vita a ricordarle ogni giorno che anche se pochi possono
vederlo, il male è là fuori e lei vuole sconfiggerlo, perché
ormai la vendetta è tutto ciò che le resta.
Per riuscire ad ottenere la sua vendetta però, Alice dovrà chiedere l’aiuto di
qualcuno che in materia di zombie ne sa molto più di lei.
Guarda caso si tratta
proprio del ragazzo più cattivo – e anche più sexy – della sua nuova scuola:
Cole Hollande. E sempre guarda caso, Alice e Cole, non appena incrociano gli
sguardi, innescano una serie di visioni – pure non troppo caste – i cui
protagonisti sono proprio loro… La chimica c’è di sicuro, poi ci si mettono
anche gli interrogativi: Le visioni sono forse sul futuro?
Ebbene, ci sono tutti i presupposti perché sia un classico urban-fantasy
fatto perlopiù di cliché, destinato a scalare le classifiche perché si tratta
della solita storia ma scritta in modo un po’ diverso, così che i lettori
possano illudersi di trovarsi di fronte a qualcosa di totalmente nuovo.
Ma, lasciate che ve lo dica, Alice in Zombieland non è affatto la
solita storia e se ha scalato la classifica del New York Times è perché se lo
meritava alla grande. Non c’è niente in questo libro che puzzi vagamente di
copia o di cliché: è talmente originale che nemmeno gli zombie sono davvero
zombie!!!
Prima di concludere, vorrei dedicare un tratto della
recensione ai magnifici – incantevoli, strafavolosi, incredibilmente reali –
personaggi che la Showalter mi ha fatto conoscere.
Perché è così: lei non me li
ha solo presentati, questi personaggi
non sono rimasti incastrati tra le righe, ma sono usciti dalle pagine,
diventando ai miei occhi talmente veri che per alcuni istanti ho creduto
davvero di averli di fronte (gli istanti più belli della mia vita). Dai
principali a quelli secondari non c’è un solo punto debole per la teoria
secondo la quale questo libro è tratto da una storia vera e i personaggi sono
persone reali e comuni che potrei incontrare anche domani mentre vado a scuola.
Alice – insieme a Cole, ovviamente – è
il personaggio che più mi ha colpito per la sua realtà: soffre per la sua
perdita, ma non si crogiola nel dolore né desidera la pena degli altri, e di
certo ha tutta l’intenzione di ricominciare. È sempre divertente, a tratti
malinconica, molte volte gelosa, di sicuro una buona amica (e la magnifica Kat
ce lo confermerebbe), s’invaghisce di Cole dal primo istante in cui lo vede ma
non fa della sua cotta il punto centrale della sua vita. È forte, coraggiosa e anche se questo è assolutamente scontato:
fantastica.
Ma veniamo a Cole… se mi chiedessero di descrivere Cole con una sola parola
probabilmente userei l’aggettivo piccante o, per essere ancor più esplicita,
eccitante, incredibilmente eccitante. Cole
è sexy, tenebroso, il tipico bad-boy dall’animo dolce, anche lui invaghito di
Ali dal primo istante, ma ovviamente lei non se ne accorge (sono proprio un
caso disperato questi due!). Si preoccupa per Ali e cerca di impedirle di
lasciarsi trascinare dalla sua sete di vendetta. E poi, altro punto importante
che non potevo non citare: gli occhi incredibilmente magnetici e ipnotici e
viola – VIOLA, VIOLA, VIOLA – di Cole. Sono qualcosa di spettacolare.
Ci credo che Ali vengono le gambe molli quando li guarda!
Altro personaggio che ho amato è la
spumeggiante Kat, migliore amica di Ali, che con la sua naturalezza e la
sua spontaneità mi ha più volte fatta sorridere. Odiavo la sua relazione complicata con Frosty, sperando fosse molto più
semplice sia per lei che per lui, perché questi due sono perdutamente
innamorati e dovrebbero aggiustare le cose.
Okay, forse non ho adorato proprio tutti i personaggi, Mackenzie, l’ex di Cole, non mi era proprio simpatica all’inizio, ma
verso la fine del libro ho cominciato a comprenderla e per certi versi anche a
compatirla.
Il resto della squadra è perfetto a modo suo e io adoro proprio tutti: Lucas,
Dereck, Collins, Cruz, Bronx e anche Trina che in realtà non ha alcuna colpa
dei problemi tra Kat e Frosty, ma arrivata a questo punto non posso proprio
dilungarmi oltre, sono costretta a darmi un freno, perché in realtà non penso
neanche che siate riusciti ad arrivare fino a qui, quindi è arrivato il momento
di terminare.
Verdetto finale
Alice
in Zombieland di Gena Showalter è un libro assolutamente
degno di nota che sono felicissima di aver letto. Ogni cosa in questo libro è
semplicemente perfetta, perfino il titolo della serie a cui appartiene: The White Rabbit Chronicles!!! Non penso
si meriti di meno: cinque stelline forse sono poche!
Baci, a presto,
Alexandra.