Salve, lettori!
Ci rivediamo finalmente!
Wendy ed io ci stiamo un po’ riorganizzando –
della
serie che fermiamo tutti i nostri amici chiedendogli di scrivere una recensione
per la nostra rubrica Reading with a
friend… - e vi promettiamo che
la settimana prossima, o se ce la faremo (un po’ difficile vista l’assenza di
wifi a casa di entrambe) stesso questa settimana sarà pubblicato il post
introduttivo a Hoping over the paper.
Ma per il momento, parliamo di quello per cui sono venuta qui: la recensione di
Raven boys di Maggie Stiefvater!
Titolo: Raven boys
Titolo originale: The Raven boys
Autrice: Maggie Stiefvater
Editore: RizzoliData di pubblicazione: 20 Novembre 2013
Prezzo: 16,00 euro
Pagine: 460
Trama:
Titolo originale: The Raven boys
Autrice: Maggie Stiefvater
Editore: RizzoliData di pubblicazione: 20 Novembre 2013
Prezzo: 16,00 euro
Pagine: 460
Trama:
Nata
in una famiglia di chiaroveggenti, Blue Sargent, sedici anni, fin da piccola sa
che con un bacio ucciderà il suo vero amore. Ora però a quanto pare il momento
è prossimo: prova ne è la visione che Blue ha nella notte della vigilia di San
Marco, quando gli spiriti dei futuri morti di Henrietta, una cittadina della
Virginia, si mostrano alle veggenti Sargent: Blue vede lo spettro di Gansey e
apprende che è proprio lui il suo vero amore, e quindi la persona che ucciderà.
Fatalità vuole che Gansey di lì a poco si presenti alla porta delle Sargent per un consulto magico: da anni è sulle tracce di Glendower, mitico re gallese la cui salma è stata trafugata oltreoceano secoli prima e sepolta lungo la linea temporale che attraversa Henrietta.
Blue decide di aiutare Gansey, e si ritrova coinvolta nella ricerca di questa sorta di Graal insieme agli altri Raven Boys, i problematici studenti della scuola che Gansey frequenta. Ma questo è solo l’inizio dell’avventura.
Fatalità vuole che Gansey di lì a poco si presenti alla porta delle Sargent per un consulto magico: da anni è sulle tracce di Glendower, mitico re gallese la cui salma è stata trafugata oltreoceano secoli prima e sepolta lungo la linea temporale che attraversa Henrietta.
Blue decide di aiutare Gansey, e si ritrova coinvolta nella ricerca di questa sorta di Graal insieme agli altri Raven Boys, i problematici studenti della scuola che Gansey frequenta. Ma questo è solo l’inizio dell’avventura.
Recensione
Blue
capiva che quell’altra Blue stava piangendo
perché amava Gansey.
perché amava Gansey.
Se
vi fosse concessa una sola parola per descrivere questo libro, quale usereste?
Beh, non so voi, ma io direi particolare.
Esatto, particolare, perché questo
libro è stato tante cose: intenso, intrigante, misterioso, divertente, talvolta
anche noioso, ma di certo nessuno – almeno secondo me – potrà mai dire che è
stato banale. Ho comprato Raven boys sapendo
quanto fosse stata acclama la precedente trilogia uscita in Italia di Maggie
Stiefvater (non uccidetemi se non l’ho letta, vedrò di rimediare presto) e
pensando di andare incontro ad un paranormal romance con qualche tinta un po’
mistery che m’intrigava parecchio. E invece no. Già, proprio così, nessun amore
paranormale (sì, lo so, sono ancora in lutto per questo): infatti nonostante la
tenerezza appena accennata tra Blue ed Adam e la tensione che fa prospettare un
grande amore nei libri futuri tra Gansey e Blue, nel libro non c’è una vera e
propria storia d’amore. Oddio, temo che non abbiate capito niente: mi sto
spiegando come un libro stracciato! Ma vediamo di ricapitolare…
Blue
è nata e cresciuta in una famiglia di sensitive e sin dalla più tenera età si è
sempre sentita ripetere che avrebbe ucciso il suo vero amore con un bacio (vedete che mi hanno ingannata? Doveva essere
un Paranormal Romance!).
Quando giunge la vigilia di San Marco, giorno in
cui le anime dei futuri morti si mostrano a tutti coloro che sono in grado di
vederle, Blue capisce che è finalmente arrivato il momento: tutte le donne
della sua famiglia sano veggenti e sensitive, ma Blue è nata senza alcuna dote
particolare. Nonostante questo, però, quel giorno Blue vede l’anima di un
ragazzo e possono esserci solo due motivi per cui una non-sensitiva veda
un’anima il giorno della Vigilia di San Marco: o è l’amore della sua vita o
sarà ucciso da lei; nel caso di Blue, entrambi.Blue ha paura, ma non tanta quanta ne avrà il giorno in cui quello stesso ragazzo, Gansey, busserà alla sua porta per chiedere una consulenza a sua madre. Gansey, infatti, ha una missione: da molto tempo ormai è alla ricerca del mitico re gallese Glendower e della misteriosa energia le cui linee sembrano tracciare i confini del mondo. Non sapendo cosa fare per impedire a quel ragazzo a cui è legata in un modo particolare e fuori dalla comprensione umana di farsi uccidere, Blue decide di seguire lui e i suoi amici – i Raven Boys – nella missione.
Nonostante
tutte le mie lamentele sul fatto che si sia rivelato più un Paranormal Mistery
che un Paranormal Romance Mistery,
devo riconoscere che Raven Boys è
stato un libro molto originale e che, seppur non perfetto, alla fine mi è
piaciuto.
La verità è che la prima metà del libro è stata abbastanza noiosa –
attraverso il POV dei vari personaggi, l’autrice ha spiegato il mondo nel quale
i protagonisti si muovevano – mentre la seconda abbastanza confusionaria – dopo
aver dato le informazioni, l’autrice si è sbizzarrita e ha ci ha fatti cadere
direttamente nel centro dell’azione, non lasciandoci la possibilità di
riemergere per prendere fiato nemmeno una volta – ma confesso che nonostante
questo il libro è riuscito a piacermi. Dopo averci riflettuto, sono giunta alla
conclusione che non poteva essere altrimenti: Raven boys non è altro che un’introduzione ai libri successivi
della serie e non poteva di certo essere questo gran capolavoro se la
Stiefvater aveva così tante cose da spiegare prima di cominciare davvero. Ha
piantato parecchi semi: l’amore tra Gansey e Blue, la ricerca di Glendower, lo
straordinario legame tra Blue e l’energia, il potere dei sogni, neanche gli stessi
protagonisti sono ben definiti (spero di capire più di loro nei seguiti); ora
non ci resta che aspettare di veder germogliare questi semi nei libri
successivi e, se ho ragione, diventeranno delle piante magnifiche. E poi, dopo
un finale come questo, cos’altro – se non qualcosa di spettacolare – potremmo
aspettarci?
Verdetto finale
Okay,
ragazzi, so che la recensione di oggi non è certo tra le mie migliori, ma, se
l’avete letta, avrete capito che non ho esattamente un’idea precisa di questo
libro e che l’unica cosa di cui sono convinta è che possiamo ben sperare per
quelli che lo seguiranno. Per questo per ora mi fermo alle tre stelline e prego
perché la Rizzoli ci faccia la grazia, almeno per stavolta, di non far passare
due anni e mezzo tra un romanzo e l’altro.
Che ne dite ragazzi? Ho voglia di opinioni!
Con amore,
Con amore,
Alexandra
Bella recensione! Mi sono appena iscritta al tuo blog, se ti va passa nel mio :D
RispondiEliminaCiao, scusa il disturbo :-)
RispondiEliminaTi ho nominata per i liebster award 2016 !
per tutte le info : http://fantasyromancebooks.blogspot.it/2016/05/liebster-award-2016-discover-new-blogs.html
un bacione
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